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E TU COME DORMI? CHE TIPO DI SONNO HAI?

Il tipo di sonno è un tratto somatico, ognuno di noi ha il proprio, come il colore degli occhi.

Per esempio, se voi siete svegli molto presto al mattino, mentre il vostro partner no e la sera non ha mai sonno, purtroppo non è una cosa che si può cambiare, solo in alcuni casi si può aggiustare un po'...

Perché?

-Perché esistono i GUFI:

Sentono il sonno arrivare tardi la sera, tendono a svegliarsi tardi la mattina e sono più attivi nel pomeriggio

- ... ed esistono le ALLODOLE:

Sentono i segnali della sonnolenza presto la sera, si svegliano presto al mattino e sono più freschi e attivi durante la mattinata.

Le tendenze vanno rispettate.

I GUFI rimarranno gufi e le ALLODOLE allodole. Se siete dei gufi, andare a letto presto senza sonno, non servirà a niente, anzi potrebbe portare a un sonno disturbato.

E al contrario, se siete un' allodola ma andate a letto tardi la sera, non potrete recuperare il sonno la mattina dopo, il sonno non si può 'recuperare'... resterete sempre un pochino 'intontiti' e i riposini pomeridiani sono sconsigliati oltre i 30 minuti.

Aggiungo che il SONNO dipende da molti fattori, tra cui l'età... ma non solo!

Mi spiego, quando dico che il bisogno del sonno varia in base all'ETA' intendo che i neonati hanno bisogno di 16-18 ore di sonno distribuite in vari momenti durante il giorno, poi progressivamente il tempo si riduce fino ad arrivare alle 9-10 ore degli adolescenti e alle 8 ore circa degli adulti e anziani.

Inoltre le persone si dividono tra BREVI E LUNGHI DORMITORI:

ci sono persone che risultano efficienti dormendo anche solo 4-5 ore, altre che invece necessitano di un riposo di 8 ore circa per sentirsi in forze.

Ma allora COME FACCIO A CAPIRE a quanto ammonta il mio sonno ideale?

Facile, HAI DORMITO LE GIUSTE ORE PER TE

se durante il giorno NON hai:

-facile affaticabilità

-Irritabilità

-minore attenzione e concentrazione

-minor rendimento lavorativo o sociale

-malessere

-stanchezza fisica o mal di testa

A causa di diversi fattori: predisponenti, precipitanti e perpetuanti (tendenza al perfezionismo o all'allerta, abitudini scorrette durante tutta la giornata e serata, ecc ...), il sonno può diventare disturbato e interrotto, ma con alcune sedute è possibile tornare a DORMIRE BENE, seguendo il protocollo CBT-I, che al momento risulta il più efficace per ripristinare un sonno naturale, compatto e ristoratore.

 

Isabella Maggiolo, psicologa

 

09/2022

LE CONSEGUENZE DELL' INFERTILITA'

L'INFERTILITA in Italia colpisce circa il 15-20% delle coppie (50-60.000 coppie), ma purtroppo i numeri stanno crescendo. Lo stress che deriva dallo scoprire di non potere avere figli naturalmente, può portare a:

- sentimenti di vergogna,

- imbarazzo e colpa, -senso di inadeguatezza,

-isolamento, ritiro sociale,

-ansia,

-umore depresso,

-disturbi sessuali,

-crisi di coppia

-sentimenti di invidia o ingiustizia.

Prestiamo attenzione a come parliamo di figli con le coppie che non ne hanno ancora, magari è una loro scelta e in tal caso va rispettata, magari è un argomento di discussione tra loro o magari non riescono ad averne.

Il tema è estremamente delicato, a volte è meglio semplicemente non chiedere delucidazioni, un semplice 'come stai' puo' bastare.

Inoltre uno psicologo/a adeguatamente formato/a sull'argomento, o uno/a psicoterapeuta, può davvero essere di aiuto nel riportarci in equilibrio, nell'aiutarci a trovare un senso a ciò che sta accadendo, nel migliorare l'umore. Affidiamoci a chi ha approfondito e studiato la tematica.

Isabella Maggiolo, psicologa

05/2022

TI STANNO AGGREDENDO O MANIPOLANDO? Parliamo di COMUNICAZIONE

Imparare a comunicare è un processo che può durare anche una vita... e capire e decifrare se e gli altri, conoscersi profondamente nei bisogni, nelle emozioni più nascoste e interagire in modo equilibrato, consapevole, è un lungo e certosino lavoro.

Nella Comunicazione esistono, a vari livelli, gli stili: aggressivo, passivo e assertivo.

In questo articolo mi concentro sullo stile aggressivo e per quanto riguarda l'assertivita' vorrei solo specificare che essere assertivi NON significa essere forti, in grado di farsi valere e vincere sugli altri o convincerli a fare ciò che desideriamo, queste sono caratteristiche di uno stile aggressivo.

Nel dettaglio COME RICONOSCERE QUANDO VI TROVATE IN UNA COMUNICAZIONE AGGRESSIVA?

● quando l'altro non è realmente interessato ad ascoltare il vostro punto di vista, ma vuol solo avere ragione,

● quando vi svaluta, giudica, offende, alza la voce o punta il dito, facendovi sentire in colpa, sbagliati o ignoranti.

E quali frasi usa una persona con stile aggressivo diretto o manipolatorio?

-"Sono sempre l'ultimo a sapere le cose"

-"Sei un incapace"

-"Come sei ridicola"

-"Ma ci arrivi?...svegliati!"

-"Allora? Hai perso la lingua?"

-"E devo dirtelo io?"

-"Sei infantile"

-"Ma come, non sai questa cosa?"

-"Sei sempre... non fai mai..."

-"Se sapessi che male che mi fai stare"

-"Vedremo cosa dirà"

-"Se mi amassi veramente faresti... sapresti..."

Se sentite frasi di questo genere può essere che consciamente, o inconsciamente, quella persona non vi consideri alla pari (i suoi bisogni non contano quanto i vostri), non abbia rispetto di voi. Non c'è reciprocità, c'è solo interesse: a prevalere, a fare un gioco di forza ('ho ragione io, tu sei sbagliato/a!), a soddisfare i propri bisogni o raggiungere i propri obiettivi.. non di certo a trovare una serenità, comprensione reciproca o un sano compromesso.

Chiudo questa breve pillola con una citazione di Marshall Rosenberg, psicologo statunitense ideatore della comunicazione non violenta, per lasciarvi così un ulteriore stimolo di riflessione sulla mancanza di rispetto e considerazione del prossimo, in favore di un'attenzione solo a sè stessi:

"Se volete rendervi infelice la vita, fate questo: quando le persone non soddisfano i vostri bisogni, dite cosa c'è di sbagliato in loro, per il fatto che non fanno una determinata cosa"

...gli altri non sono sbagliati perchè non fanno ciò che ci aspettiamo da loro.

Isabella Maggiolo, psicologa

12/2021

"COSA PUO' FARE LO PSICOLOGO ?  ... E LO PSICOTERAPEUTA?  QUAL' E' LA DIFFERENZA TRA I DUE?"

Che DIFFERENZA c'è tra PSICOLOGO E PSICOTERAPEUTA?

Mi sono trovata spesso a parlarne con colleghi, amici e clienti.

Meglio chiarire e lo faccio portando un documento del Consiglio Nazionale dell'ORDINE DEGLI PSICOLOGI.

Lo psicologo con le 2 lauree (triennale più specialistica), esame di stato e formazione continua, come me, può:

fare prevenzione, diagnosi, sperimentazione, ricerca, didattica, counseling, attività di abilitazione e riabilitazione, sostegno al singolo, gruppo o comunità.

Per sostegno si intende: un intervento il cui obiettivo è il benessere, il miglioramento della qualità della vita (in situazioni sia di salute che di malattia), sviluppando e potenziando i punti di forza.

Il sostegno psicologico ha anche il fine di ottimizzare ogni relazione affettiva.

Lo psicologo in pratica può fare: ascolto, definizione del problema, valutazione, empowerment, può anche sostenere, motivare, esplorare difficoltà, crisi, fasi di transizione, rinforzando capacità di scelta, di problem solving o di cambiamento.

La psicoterapia, in aggiunta a ciò che può fare la psicologia, è rivolta alla risoluzione di sintomi, delle loro cause e conseguenze "conseguenti a psicopatologie, disadattamenti e sofferenze".

Lo psicologo e lo psicoterapeuta sono figure diverse, una persona può aver bisogno di entrambi in momenti diversi della propria vita.

Riporto per conferma alcune immagini contenenti queste chiare definizioni del Consiglio Nazionale dell'ordine degli Psicologi.

 

dott.ssa Isabella Maggiolo

02/2021


-”AIUTO: LA MIA MENTE SEMBRA UN MARE IN BURRASCA!” …    -”MAI SENTITO PARLARE DI MINDFULNESS?”

 

Soprattutto in questo anomalo 2020, arrivano frequentemente in studio persone che mi dicono d'essere IN BALìA DI PENSIERI ED EMOZIONI che affollano la loro mente senza alcun controllo, arrivano e restano, condizionando pesantemente il loro umore, aumentando la tensione muscolare, alterando il respiro, la frequenza cardiaca o altro.

Facile intuire come, trovandosi in questo stato, NE RISENTA LA VITA FAMILIARE O DI COPPIA, L'ATTENZIONE E LA CONCENTRAZIONE AL LAVORO, portando anche ad uno stato di frustrazione a ad un'insoddisfazione di fondo. Spesso accade anche che si cerchi sollievo in un bicchiere, una sigaretta o magari un dolce in più, scelte che purtroppo, se non sappiamo come evitare, possono diventare abituali, condizionando anche lo stato di salute fisica.. Ci si sente schiacciati da quello che ci mostra la mente, come se decidesse lei dove portarci e per quanto tempo, senza possibilità di scelta... e a volte ci getta in un mare in burrasca, togliendoci la serenità.

 

QUINDI CHE FARE?

Dopo avere accolto e approfondito la storia di vita della persona fino a questo punto della sua vita, ove possibile, io propongo la Mindfulness, disciplina nata dall'unione della meditazione e della scienza, fondata da Jon Kabat Zinn, biologo statunitense e professore emerito di medicina.

PERCHÈ LA MINDFULNESS?

Perchè a me ha cambiato la vita privata e lavorativa, imparare questa disciplina è stato davvero illuminante e credo possa essere la chiave per trovare un equilibrio quando si sente di averlo perso.

PRATICARE OGNI GIORNO MINDFULNESS MIGLIORA LA CAPACITÀ DI ASCOLTO E COMUNICAZIONE, REGALA CONSAPEVOLEZZA, ACCETTAZIONE, CHIAREZZA, CALMA MENTALE, RIPORTA IN EQUILIBRIO LE EMOZIONI, RENDE PIÙ LUCIDI E CONCENTRATI, PIÙ POSITIVI, MENO GIUDICANTI E NON ULTIMO DIMINUISCE IL LIVELLO DI STRESS;

Numerose ricerche (sul sito www.pubmed.gov esistono più di 18000 pubblicazioni che citano la Mindfulness) effettuate negli ultimi decenni hanno evidenziato così tanti effetti benefici per la salute mentale e fisica, da essere introdotta oltre che in molte aziende, in vari ospedali, alcuni anche italiani;

 

Concludo citando le condizioni per cui esistono studi di efficacia sulla Mindfulness in letteratura:

-ansia, attacco di panico

-stress lavorativo, familiare, finanziario,

-asma

-malattie croniche, dolori cronici, sindrome da affaticamento cronico

-recidive della depressione e ricadute nelle dipendenze da sostanze

-disturbi alimentari

-fibromialgia

-somatizzazioni gastrointestinali

-dolore emotivo

-cefalee, disturbi del sonno

-cardiopatie, ipertensione (riduzione pressione arteriosa)

-disturbo da stress post traumatico

-malattie della pelle

-prestazioni sportive (miglioramento della performance)

-condizioni oncologiche (riduzione risposte ansiose e depressive e a livello fisico riduzione dei dolori, aumento della risposta immunitaria, modificazione del livello di cortisolo, migliore risposta alle terapie chemioterapiche e radiologiche con relativa riduzione degli effetti collaterali)

 

-terapie mediche, psicoterapiche o sessuali (può essere usata in modo complementare per migliorare le risposte di queste terapie).

 

dott.ssa Isabella Maggiolo, psicologa.

12/'20


"MANUALE DI SOPRAVVIVENZA AL COVID"


Vi avviso, servirà qualche minuto per leggere tutto ma credo possa esservi utile!

 

È sempre più impegnativo stare a casa

e dovremo starci ancora un po', lo so.

Magari arriva il senso di impotenza, la frustrazione, la rabbia , l'incertezza, ... la paura, la noia.

A volte arriva quel senso di insoddisfazione che ti chiede una gratifica immediata, ti fa aprire la dispensa in cucina più del solito, ti fa rispondere male o ti chiede una sigaretta o una birra in più.

 

Allora... a quel punto, invece che peggiorare la vostra salute (ingrassando, dando un iperlavoro a fegato o polmoni)o logorare le relazioni in casa ...senza quindi fare niente di costruttivo a lungo termine per il vostro umore, provate a:

-non notare solo cosa vi infastidisce lì, davanti a voi, ma chiedetevi perché, chiedetevi cosa vi manca, chiedetevi cosa provoca quello stato d'animo e cercate una compensazione efficace nelle reali e salutari possibilità che avete in quel momento.

 

Di cosa sentite più la mancanza?

Il divertimento? Il piacere? La novità? Uno stimolo nuovo?

Non state solo sul pensiero negativo

"...vorrei poter andare a cena fuori..."

"...vorrei andare in montagna..."

"...vorrei stare con il mio ragazzo..."

"...non ne posso più di stare qui con lui/lei..."

"...cosa ne sarà del mio lavoro..."

"...non ne posso più di quei vicini" eccetera...

sono tutte frasi negative o che riguardano un futuro che non esiste ancora o cose al momento irrealizzabili.

QUINDI Come pensate reagirà la vostra mente a queste frasi? Regalandovi emozioni positive? Tregua? Leggerezza? O peggiorando ulteriormente il vostro stato?

 

Sfruttiamo invece questo momento per imparare a gestire i nostri stati emotivi, concentriamoci sulle possibilità reali del presente, esercitiamoci a cambiare punto di vista, sono davvero molte le attività che ti possono far divertire, stupire, rilassare, che possono migliorare l'umore ...

Quali?

 

-guarda video o dvd di comici;

-leggi libri divertenti o romantici o gialli, qualsiasi genere ti appassioni (amazon consegna ancora)

-passa poco tempo sui social, peggiorano ansia e umore!

-imposta un'ora di attività fisica ogni giorno, accendi la musica e via;

-cyclette tutorial su allungamenti, potenziamenti, yoga... oppure perché non iscriversi a un corso di ginnastica posturale, correttiva o yoga personalizzati via skype con un professionista qualificato?

-ascolta musica, suona (anche in cuffia, se possibile e se hai problemi con i vicini ) canta e magari balla

dedicati alla meditazione o alla mindfulness se la conosci;

-impara qualche automassaggio di mani/gambe/ piedi ...soprattutto se senti il bisogno di un contatto.

-regalati piacere, ne hai il diritto!

-Scrivi! Un diario, un racconto giallo, romantico o fantastico da regalare a qualcuno che può apprezzare

oppure disegna, dipingi, impasta, coltiva orto o fiori (al supermercato si trovano), crea!!! Bricolage, collane, vestiti, cornici, addobbi pasquali, maglie...

-iscriviti a qualche corso on line per aumentare le tue competenze nell'attesa di tornare al lavoro (una lingua che non conosci, un aggiornamento professionale, ...) oppure sistema le fatture, gli appunti

se siete genitori di bimbi piccoli, create delle alternanze, organizzatevi per avere dei momenti di stop, datevi il cambio nel cucinare, nel giocare con i bimbi, nel pulire (lui/lei non è capace non vale... si impara e si permette di imparare, per prove ed errori...)

-in casa alternatevi nelle faccende domestiche, anche nel weekend, non uno solo dei due a fare ogni giorno le stesse cose.

-giocate, da soli o tutti insieme a qualcosa

fate una videochiamata di gruppo con familiari o amici a orario aperitivo o caffè chiaramente bevendovelo davvero l'aperitivo o il caffè

 

...e se senti il bisogno di parlare con qualcuno, ricorda che molti tra noi psicologi, io compresa, fanno anche le sedute online, via Skype o simili!

 

 

dott.ssa Isabella Maggiolo, psicologa

04/'20


"NON DIMENTICATE LA MUSICA!"

PERCHÉ FA BENE LA MUSICA?

 

che preferite di giorno e rilassante di sera? Perché alcuni studi ci dicono che:

 

 -migliora il SONNO! La musica rilassante di sera riduce il livello di noradrenalina,

-migliora UMORE, STRESS e stati DEPRESSIVI, perché alza il livello di serotonina e dopamina,

- abbassa la PRESSIONE SANGUIGNA, se la musica è unita a esercizi immaginatevi o di rilassamento,

 -ha effetti positivi sul SISITEMA IMMUNITARIO, perché aumenta il livello di immunoglobulina A,

 -migliora i sintomi del PARKINSON durante l'ascolto

   e se la ascoltate in modo MINDFUL diventa un ottimo esercizio quotidiano per togliere il pilota automatico, calmare la mente, migliorare umore e concentrazione e aumentare la consapevolezza sul qui ed ora.

 

...e perché anche non romperle qualche schema mentale e lavorare sul "non giudizio" ballandovi una canzone in modo libero e divertente? O cantandovela con gusto? ..senza giudicarvi o stare attenti sul come lo state facendo... Provateci, lo troverete liberatorio!

 

dott.ssa Isabella Maggiolo, psicologa 

02/'19

Fonte:

https://books.google.co.uk/books?id=wuksCwAAQBAJ&pg=PT68...